cinque ragazzi. cinque ragazzi per cinque argomenti: letteratura, arte, musica, cultura e non solo... cinque argomenti in "cinque righe": il pentagramma, un progetto che si propone di accendere la curiosità del suo lettore suggerendo semplici spunti di interesse generale. Discorsi intrecciati l'un l'altro come note musicali che cercano l'armonia uniti dalla stessa "chiave".

sabato 27 aprile 2013

Chagall - Entre guerre et paix


Dedicare una mostra ad un pittore straordinario dalla vita straordinaria come Marc Chagall è un ennesimo atto dovuto da parte dei Parigini. Il pittore russo passò diversi anni della sua vita nella Ville lumière, da eterno esiliato, e il Musée du Luxembourg é l'ambientazione perfetta per dar luogo a questo tributo (aperto fino al 21 luglio). 
Scomparso quasi centenario nel 1985, Chagall ha attraversato il XX secolo assistendo a una rivoluzione e a due guerre mondiali. Esperienze che hanno contribuito a marcare il suo approccio artistico innestandosi su temi essenziali dai quali non riuscirà a staccarsi mai: la città natale di Vitebsk, la tradizione ebraica, la Bibbia, la guerra, l'amore per la moglie Bella e la famiglia. 

Pittore moderno che rompe le regole e i codici del pensiero modernista, Chagall rimane figurativo mentre attorno impazzano le avanguardie, (cubismo, Suprematismo, Surrealismo) dalle quali di volta in volta prende quel che gli serve(fondamentali a Parigi le amicizie con Apollinaire e Delaunay), ma rimane indipendente, testimone del suo tempo.

Percorrendo l'esposizione si mette in luce l’originalità di Chagall nel rappresentare i suoi tempi. Tempi di guerra e di pace. In un viaggio che comincia con lo scoppio del primo conflitto mondiale fino al definitivo soggiorno nel sud della Francia.

E così vediamo come a Vitebsk, Chagall rifletta una cruda realtà, il movimento delle truppe, i soldati feriti, il popolo ebraico in fuga dai propri villaggi: tematiche pesanti come macigni, che stridono con il un surrealismo dal colori contrastanti e violenti, al limite del naïf, un mondo quasi infantile che annaspa nel timore di scomparire.

Nel 1922, Chagall lascia la Russia definitivamente e si trasferisce a Parigi l’anno successivo. In questo periodo si dedica all’illustrazione di diversi libri: la Bibbia, le Anime Morte di Gogol, le fiabe di La Fontaine. La sua ispirazione vaga verso quelle dimensioni oniriche caratteristiche dell’immaginario chagalliano e inoltre realizza anche molte immagini di coppie, forte riferimento all'amata moglie Bella Rosenfeld. 

Nemmeno il tempo di dimenticare la guerra e la fame che il nazismo già bussa alla porta: mel 1937, i suoi dipinti sono espulsi dai musei tedeschi, e la sua opera appare nella famosa mostra d'arte degenerata a Monaco di Baviera. 
La Francia viene inoltre occupata ma lui riesce a entrare nella zona franca e nel 1941 s’imbarca per New York. 
Ritornerà dall’esilio americano ormai sessantenne forte di una fama immensa. Si stabilisce nel sud della Francia e con la luce abbagliante del Mediterraneo qualcosa cambia anche nella sua arte. Il colore divora i contorni delle figure che annegano nella luce, reinventando una miriade di sfumature dimenticate. 

L'immagine del sogno chagalliano costruisce un mondo che non è una finzione, né un imitazione del mondo reale, ma che costituisce piuttosto l'espressione delle soggettività dell'artista, il prolungamento di quest'ultima sulla tela. Questo lavoro destabilizzante, caratteristiche del sogno, donano alle opere oniriche di Chagall un carattere "surrealista", senza per questo lasciare spazio solo all'immaginazione e l'inconscio. Immagini fluttuanti, senza gravità, con la costante e misteriosa presenza della "capra-demone". Come tutti i surrealisti, Chagall è un sognatore cosciente. 
Negli incroci apparentemente incoerenti che l'artista crea tra le figure, animali o esseri ibridi, un senso di pesantezza gioca sulla misura tra personaggi  e sfondo. I personaggi (spesso messi in coppia- un chiaro riferimento ancora all'infinito amore per Bella) rivestono multipli significati in una continua "polifonia visuale", dove una Madonna potrebbe rappresentare la sposa e l'asino l'artista stesso. 

Chagall sviluppa diversi registri simbolici, e l'identificazione con l'animale sviluppa tutto il il suo significato, sapendo che nella spiritualità giudaica quest'ultimo rappresenta una parte del divino. 



Il sogno di Chagall, non fa dunque differenza tra vita e arte, nel tempo cambia eppure resta immutato. Nella rivoluzione e nella pace, nella gioia e nella tristezza e soprattutto in quella gioia estrema (appunto forse onirica) che non conosce dolore e che nessuno come lui ha saputo evocare in noi. 

M.B.